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sabato 21 giugno 2014

Svuoto la metà piena del bicchiere nel cesso e tiro l' acqua, dopodiché vado al mare a ricercarla.


Dopo una mattinata scandita dagli impegni del buon giorno, dopo una bella colazione e un pasto gradevole, sono andato alle Calandre. In anticipo sull' appuntamento come è solito per chi odia aspettare. Ho incrociato ragazzi e ragazze lungo il percorso, sia quello di andata che quello di ritorno, appena quindici minuti dopo. In spiaggia ho visto che non mancavano i palloni, i racchettoni, i cubi per la musica. Sembra che alle Calandre il tempo non passi mai, gli anni '80 e i '90 del secolo scorso sono intatti.
La capatina alle Calandre si è rivelata una valle di lacrime. Ora che sono le 17.23. Succede perché dalle 16 circa fino a qualche minuto fa, ho ristudiato per l' ennesima volta "Romeo e Giulietta".
Ho seguito un paio di corsi/laboratori di teatro in vita mia. Ma sono distantissimo dal potermi definire un attore. Quindi non stavo ristudiando a memoria il copione. Stavo studiando l' introduzione filologica, valutando opere simili, antecedenti. Stavo riaccendendo in me la passione per questa tragedia perfetta. Studiavo parole di studiosi con l' acquolina in bocca all' idea di giungere alla prima pagina della sceneggiatura... perché voglio stravolgerla, ho come obiettivo quello di contestualizzare questo mito da inconscio collettivo in uno spazio contemporaneo. Ho idea di ricontestualizzare l' ambiente politico in cui il dramma si svolge. Voglio distillare un "Romeo e Giulietta" minimalista, da radura selvaggia, una goccia di rugiada velenosa ed amara.
L' idea ha già allettato un regista e tre attori dilettanti. Mancherebbero all' appello solo il Frate e Tebaldo... a Ventimiglia... dici niente.
Ma poi, soprattutto, una volta che, ammesso e non concesso che riusciamo a creare qualcosa di bello e gradevole, lo presenti ai cittadini... Alzi la mano chi staccherebbe il culo dal divano per andare a vedere la nostra recita distillata dal meglio di Shakespeare? Sarei io il primo a boicottare perché tenderei a considerarlo un qualcosa di pressoché inutile o al massimo dissacrante.
Le Calandre mi fanno piangere perché mi rendo conto che di tutte le idee che ho in mente potrei non riuscire a realizzarne neanche una. Xxmiglia è come una donna che da anni immagino splendida e affascinante, ma che potrei vedere per sempre schiava grinzosa.
Allora subentra il dolore, la voglia di andarmene davvero come hanno fatto gli altri. Roma direi. Fra tutte le colonie "estere" di ponentini la più eccitante. Senza disdegnare Torino, schifando Milano, innamorandomi anche solo per un secondo dell' ipotesi di un ritorno a Genova. Dimenticando che il futuro di un italiano in Svizzera è appeso a un cappio.
Sono davvero stanco. Non ne posso più di annoiarmi qui. Il blog va a gonfie vele, non vi dico i numeri ma sono da capogiro. Quindi probabilmente continuerei a postare, per nostalgia, anche da Roma. Ed è quello che succederà se l' unica reazione al blog resteranno tutte quelle visualizzazioni al giorno. Perché allora vorrà dire che aveva ragione lei: siete tre e rileggete 400 volte prima di capire.
Se non spuntano persona vere, davvero decise ad operare in direzione di un cambiamento, me ne vado. Da questo momento inizio a tenere presenti i pro e i contro di una fuga.
Peserà molto quello che accadrà intorno al consiglio comunale di cui parlo nel post precedente.
Dipenderà dall' aria che si respirerà. Ci sono i presupposti per creare qualcosa di veramente bello qui in città. Ma dovete desiderarlo ardentemente. Trovando Tebaldo e il Frate innanzitutto, così che non debba inserire per forza il Principe. Perché se nel rappresentare Romeo e Giulietta a Xxmiglia dovrò inserire il Principe, prenderò l' esilio molto ma molto più seriamente di quanto pensiate.
Ho pubblicato la mia e-mail personale cento volte. Sapete a quanti di voi é venuto in mente di scrivermi anche solo "ti va un caffé?" "ti va una birra?". Zero completo.
Ad ogni modo, per snobbare così, sarete probabilmente al corrente di associazioni segrete di cervelli non fuggiti, potreste essere convinti che "anche chi non legge Freud può vivere cent' anni" (cit. Mio Fratello è Figlio Unico, R. Gaetano). Pensatela come cazzo vi pare, sono anarchico e non rendo conto a nessuno né chiedo che mi si renda conto.
Quella mattina però, in cui qualcuno si sveglierà con la visione lucida di ciò che sarebbe stato, che avrebbe potuto essere, sbattendosi solo un po' di più... niente rimorsi e piagnistei.
Il latte lo state versando in questi giorni... ed è proprio quello che mi avete fatto scendere alle ginocchia.


https://www.youtube.com/watch?v=ZjbI-70TVxA

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