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lunedì 26 maggio 2014

PIGGIES DEL MONDO GRUFOLATE!!!



Cari compagni di porcile, Matrone e Guerrieri, o Prodi (scritto con maiuscola a significare il massimo della blasfemia) Prodi, dicevo, che se bestemmiamo solo in Italia ci sarà un motivo.
Splendidi esseri umani che invisibili mi circondavate pieni di speranza nel futuro.
Vi scrivo per aggiornarvi un po' sulla vita del blog, che fra una cosa e l' altra é andato avanti giorno e notte, perché la rivoluzione non dorme mai.
Non vorrei che qualcuno meno pratico o attento perdesse la bussola e si perdesse nei meandri della storia che stiamo scrivendo, per ora le mie dita ed io, mentre insieme la realizziamo.

C'é un post che dovete assolutamente leggere per primo, fra gli ultimi... Consiglio a tutti gli appassionati di Pearls2pigs di non perderlo, per continuare a dimostrare il senso civico e la partecipazione che ieri mi hanno confermato ciò che speravo, siamo pronti, siamo numerosi e nessuno ha più troppi problemi a metterci la faccia, sempre di spalle se passa Risi. (scherzo bello! sei un grande!). Mi avete davvero esaltato! Se non sapessi che ogni tanto mia madre si scervella davanti al blog e che potrebbe allertare l' agente Smith, vi racconterei quante ore ho dormito negli ultimi giorni. Tanta era l' energia che mi avete dato... non ricordavo una frenesia del genere e brividi nella schiena da Richter, dai tempi in cui il mio batterista mi suonava da dietro (che pur suonando male... ad alcuni) Paranoid dei Black Sabbath!
Ecco il giusto post che spunta in circa otto giorni quando porci fichissimi incontrano gente che di lavoro gli distribuisce perle:
 http://pearls2pigs.blogspot.it/2014/05/rapida-comunicazione-di-servizio.html

Poi, se chi si fa venire le idee é uno spostato, capita che il post immediatamente successivo sia di fatto un contrordine:

http://pearls2pigs.blogspot.it/2014/05/pearl-chiama-mytilus-gallo-provincialis.html

Non so quanti di voi, anche perché non ho un' idea precisa di chi e quanti siete, visto che mi crescete tutti i giorni come un neonato... che é praticamente quello che siamo, un gruppo di Matriarche e Guerrieri che da circa una settimana si é organizzato in milizia di pace, riusciranno a seguire tutto il post o una volta compreso il senso non adopereranno il dubbio sciettico.
Siete indubbiamente liberi di credere o non credere perché l' atto di fede é una cosa personale che differisce dalla fiducia in un uomo. La fiducia in un uomo si costruisce sulle sue azioni.
Ecco vi dico questo. Il post che segue é un po' delicato... nel senso che potrebbe portarci fortuna come un terno all' otto (24) ma più verosimilmente no. Alcuni di voi sono sicuramente attratti dalla prospettiva dell' oro. Ma sappiate che se l' obiettivo della partecipazione é l' arricchimento, avete sbagliato decisamente gruppo. Personalmente, una volta raggiunta la sussistenza, devolverò tutto il ricavato del nulla di compensabile (per ora) che svolgo a quella o quell' altra causa nella causa.
Il contenuto piuttosto hot del seguente post, fa si che i piggis attualmente presenti nel nostro amato porcile siano invitati a tenere un profilo molto basso finché non si smuove qualcosa o qualcos' altro. Nella migliore delle ipotesi avremo compiuto con grande successo la missione di trovare un indotto atunomo per finanziare l' arte, la cultura, le manifestazioni, il turismo... Per arrivare a chiedere ed ottenere un polo distaccato del Dams di Imperia a Ventimiglia. Non vi eccitate, calma. Sono 9 anni che ci penso. Quando guardo la città vedo un reame anarchico e a volte una tribù di Apache. Nella peggiore delle ipotesi ci saremo tolti l' enorme soddisfazione di punire esemplarmente una criminale di guerra e una traditrice.
Ci andrà del tempo ma stiamo lavorando alla velocità del suono.
Il post in questione, quello che ci impone un basso profilo fino a contrordine (momento in cui vi potrete sbizzarrire nei modi più assurdi per divulgare alla velocità della luce e in tutto il mondo il post, allegato al Testamento, a quel punto) é il seguente:
(Per ora nessuno si dia pena a scoprire il significato del titolo. Ogni uomo ha diritto ad avere dei piccoli segreti, che per altro servono a fare delle sorprese).

http://pearls2pigs.blogspot.it/2014/05/pearl-chiama-mytilus-gallo-provincialis.html

Propongo di denominare questo simpatico tipo di attività del blog "Bomba atomica sui Caraibi a Natale"... Quando individueremo un qualche personaggio ricco e potente che farà la cacca fuori dal vasetto, potrete invocare a gran voce sul blog la "B.A.S.C.A.N"

domenica 25 maggio 2014

IL TESTAMENTO DI PEARL

Voglio far presente a voi merde che state già pensando a come si potrebbe eventualmente riaprire il processo, che nell' eventualità intendo assolutamente difendermi da solo.
E vi faccio presente che non siete in un cul de sac o in un en passe, non servirà nemmeno rivolgersi ai santoni dell' "esiste una soluzione per ogni problema", perché ho scoperto e sto andando a dimostrarvi che non é assolutamente vero. Voi maledetti schiavisti figli di troia e aberrante feccia della storia siete in un fottuto vicolo cieco e vi ci siete messi con le vostre stesse avide, ambiziose mani luride di sangue. Infatti:

Legge assiomatica fondamentale della moderna Scienza, che ha soppiantato il Rinascimento con l' Inquisizione:

Logica del terzo escluso. Delle due l' una:

Premessa: perizia dell' accusa "sosteneva che una razza aliena lo avesse investito dell' incarico di condurre una rivoluzione mondiale finalizzata alla liberazione dell' uomo dalla schiavitù", quindi ero incapace di intendere e volere al momento dell' accaduto Sentenza: Non imputabile, assolto
Sono


V) innocente
o
X) colpevole?

la premessa implica, secondo la logica del terzo escluso che:

é vero V (INNOCENTE) e falso X (COLPEVOLE):

oppure:

é vero X (COLPEVOLE) e falso V: (INNOCENTE)

Date le premesse V e X:

V (innocente). Attualmente corrisponde al vero:

V uguale:

a) La scienza detta i confini del principio di realtà, quindi di ciò che é vero

^

b) La Psichiatria é espressione della Scienza Medica e quindi infallibile oltre ogni ragionevole dubbio


^

c) La LEGGE prevede la non Imputabilità

quindi

V é VERO e io sono INNOCENTE

Secondo regole di un gioco che avete inventato voi, che sono:

Legge, Scienza, Psichiatria

Regole stabilite da voi.

Secondo la realtà V é vero, ma potrebbe riaprirsi un processo per tentare di dimostrare il contrario:

X Colpevole:

a) Ero capace di intendere e volere

^

b) Sono imputabile


^

c) Gli alieni mi avevano incaricato di una rivoluzione


L' ho scritto nella tesi di laurea a 23 anni, e mi sembra passata un' era, che la logica del terzo escluso aveva qualcosa che non andava... Pensate che mi avete talmente rincoglionito con tutta la merda inutile che ho dovuto fagocitare perché la vita é breve e dovevo liberarmi e riappropriarmi delle cose belle, e l' unico sistema era combattervi sul vostro stesso campo, mi avete talmente rincoglionito e per un attimo suggestionato, che stavo cercando seriamente di darvi una soluzione...
Utilizzando proprio quello strumento mortifero e odioso, quella catena all' anima, al cuore, al coraggio , ai sentimenti... A tutto ciò che di bello ha la vita. L' arma più pericolosa mai inventata, sicuramente da un vecchio incapace di amare e dal cuore arido, qualche criminale che l' umanità ricorderà per sempre come il vero Genio del Male che ha imbrigliato l' umanità, inventando un sapere ed imponendolo, rendendolo sempre più complesso da ottenere e quasi impossibile da comprendere.
Se il sommo poeta che ha inventato il linguaggio avesse potuto prevedere che io oggi, migliaia di anni dopo, costretto ad usarlo per liberare l' Umanità, nei momenti in cui ero più lucido e avevo la necessità di abusarne con rapidità perché c' era troppo da dire, troppo da insegnare, troppo bisogno di essere compreso, sarei stato accusato da uno Psichiatra di essere LOGORROICO!!!
MALEDETTE MERDE BASTARDI INFAMI ROTTI IN CULO ASSASSINI
Dicevo, il sommo poeta si sarebbe fatto i cazzi suoi e io mi sarei tranquillamente risparmiato di parlare, che il silenzio é bellissimo e si può fare della musica molto emozionante anche senza parlare e se cantare la Gratitudine alla Vita fa piangere di Gioia, Demetrio Stratos ci ha reinsegnato che anche senza parole si possono creare inni all' amore e alla Vita da brividi, nel suo lavoro sperimentale le Sirene.
Un giorno Gli Artisti Erediteranno la Terra, e saranno i musicisti a sapere come convogliare le emozioni, come tenervi sempre vicini gli uni agli altri e solidali come creare la potenza e la bellezza che irriga l' Universo: Le Lacrime di Gioia che troppe volte mi hanno portato in Manicomio.

                        

                                 
                                   


Non piangere amore, se non ci vediamo più
Non piangere perché mi hai perso, ma ricordati che mi hai trovato
Io mi ricordavo di te dalle stagioni della caccia al Mammuth
Quei tempi freddissimi in cui tornavo dalla foresta e tu piangevi di gioia
Mi buttavi le braccia al collo e con le labbra inventasti il bacio
Per dirmi che mi amavi e vedermi ritornare era il momento migliore della tua giornata
Non piangere amore se ora
la parte vuota più dolorosa del letto non è alla mia sinistra ma alla tua destra
Non soffrire se il Fato ci avrà concesso una sola settimana
Sai perché il tuo corpo ha saputo, anche senza che mai sfiorasse il mio
che sette giorni del nostro amore sono bastati a ridare una speranza all' umanità
E in quei momenti in cui proprio non potrai fare a meno di piangere e il dolore terribile
Di avermi riincontrato ancora una volta fra le pieghe della Storia di questa vecchia, brontolona e stanca e adorabile Terra
Di avermi ritrovato e poi perduto in soli sette giorni
Prova a cullare la tua metà della nostra anima col Sogno comune
di tutto ciò che sai sarebbe accaduto se i nostri corpi si fossero uniti
Anche solo una volta, nel momento giusto
Immagina ogni bella sorpresa e ogni pranzo in famiglia, immagina il nonno che avresti dovuto incontrare e che forse, se dovesse sopravvivere anche a me, incontrerai.
Lo incontrerai al riparo delle sbarre che lui tanto odia e che i miei genitori sono costretti ad ignorare
Chiedigli di quando e con quanto coraggio ha combattuto lui. Fatti spiegare perché abbia combattuto sette anni di guerra su cinque e di quanto coraggio, cuore, astuzia gli ci siano volute per riuscire a tornare
Senza mai uccidere, anche quando sarebbe stato quasi impossibile sopravvivere altrimenti
E spiegagli che Luca é morto in guerra o disperso perché lui gli ha lasciato un' eredità importante
Digli che Luca é morto da Eroe e che gli uomini difficilmente lo dimenticheranno.
Luca é morto perché gli anarchici sanno che l' unico comandamento é non uccidere.
Da parte mia digli, che anche se non gliele invidio assolutamente, forse oggi quelle sbarre lo hanno salvato.

Un consiglio agli amici scienziati:
riprendete in mano gli strumenti musicali e combattete

Un cosiglio agli inventori:
andate a zappare, la schiavitù in certi frangenti della storia é necessaria

Ai pochi medici anarchici che ho avuto la fortuna di incontrare:
è soprattutto grazie al vostro genio che oggi siamo qui

Alla comunità scientifica:
Infilatevi i Nobel su per il culo e girate, il premio in denaro alle banche

Alle banche:
Convertite in valuta tutto l' oro del mondo, operate un cambio in nichelini e infilateveli tutti su per il retto a vicenda, sono sicuro che potrete trovarlo stimolante, depravati.

Alle multinazionali dei mafiosi:
Grazie di cuore perché la psicofarmacologia ha fatto passi da gigante e ultimamente stavo per ricadere nell' addiction, avessi vissuto ancora avrei quasi potuto pensare di provare a dimenticare l' unica sostanza che abbia mai amato, la mariuana.
Un bacio e un abbraccio forte a tutti quelli che potranno ricordarlo




                                  

giovedì 22 maggio 2014

La storia di un amico. Una deriva Fantascientifica destinata ad ispirare la Mitopoiesi di Wu Ming ed il Genio Musicale Assoluto del Guerriero Morgan Castoldi di Milano




(I timpani più raffinati provino ad aprire i tre video simultaneamente e godano!)


Quest' oggi mi limiterò a riportare copincollando il post di un ragazzo appartenente ad un gruppo di cui sono membro, l' ho trovato un po' pretenzioso, molto megalomane, ma sicuramente divertente.
Per esprimere un giudizio più accurato dovrei avere la possibilità di incrociare la mia strada con quella dell' autore, intervistarlo, cercare di capire se si tratti davvero di Storia, se si tratti della solita disinformazione, se si tratti di una brillante e provocatoria trovata artistica...
Finché non lo avrò scovato, godetevi quanto scritto con beneficio di inventario!


"Allora Signore e Signori, sono decisamente in imbarazzo nel momento in cui comincio questo post. Sono un nuovo arrivato, uno sconosciuto, un giovane ragazzo. Molti di voi sicuramente, non conoscendomi di persona, potranno sospettare che io sia un mitomane e un esaltato, o quantomeno che abbia un ego smisurato, ipertrofico, che sia presuntuoso.
Buona parte di questi difetti li posseggo e me ne faccio da subito carico.
Ognuno si crea le sue opinioni sulla base dell' esperienza, alcuni si fidano della prima impressione, altri approfondiscano se si insinua in loro il seme del dubbio. Rispetto il modo di stare al mondo di chiunque.
Chi avrà il sospetto che non sia un folle può chiedere in privato ad
Elena chi io sia. Lei mi conosce piuttosto bene, a cominciare da esistenze lontane.
Questa volta il post é solo vagamente fuori tema, perché si tratta di miti e leggende futuri.
Vivo in un comune Ligure che negli ultimi due anni é stato commissariato per mafia, domenica votiamo dopo due anni. Ci stiamo battendo contro le mafie e i partiti, contro le mafie dei partiti, per riprenderci la città. Contemporaneamente cerco di estendere la lotta ed il coraggio oltre, spazialmente oltre, temporalmente, soprattutto, oltre, visti i tempi della Storia.
Questo potrebbe essere il mio ultimo post in questo gruppo per molto tempo, per il semplice motivo che dopo dieci anni di psichiatria sono guarito, e sto finalmente compiendo il mio intervento a pié pari sulla Storia stessa. Non conoscendomi sarete stati infastiditi da quest' ultima proposizione, lo capisco. Ma chiedete ad Elena, sarei stupidamente e immotivatamente e ipocritamente modesto se non affermassi quanto affermato. Il tipo di intervento che intendo compiere implica una vita che seppur all' interno della legalità e secondo modalità non violente, rappresenta una voce fuori dal coro troppo scomoda.
Ragion per cui se vi abbandonerò temporaneamente, sarà soltanto perché non voglio coinvolgervi, senza neanche conoscervi, in situazioni oggettivamente pericolose.
Il motivo per cui scrivo qui é semplice. Come rispose Peppino Impastato quando gli chiesero se pensava che l' avrebbero ucciso "speriamo di no!", non voglio essere tragico, ritengo che finché sto qui, non ci sia nessuno con la voglia di rischiarsi un ergastolo per uno che usa dell' incomprensibile metafisica. Ma il figlio di un mafioso laureato in filosofia, potrebbe invitare per le vacanze il cugino dalla Calabria... In questo mondo, fortunatamente, esiste di tutto. Non é una morte violenta ciò che più mi spaventa. In ordine crescente i miei Orwelliani terrori sono i serotoninergici e la segregazione nell' Ospedale Psichiatrico di Bordighera e il carcere + indubbi psicofarmaci.
Serotoninergici che mi hanno reso invalido per anni, privandomi della sfera emotiva e quindi della libido, e se privi un uomo della possibilità di amare e procreare gli hai tolto il Senso.
Sfortunatamente per i soldati della mafia farmaceutica multinazionale, non "tutti gli", ma tutti psichiatri... ho un grande spirito di adattamento... Togliermi la possibilità di anelare ad amare una donna e riprodurmi si é rivelata un' arma a doppio taglio, infatti mi hanno lasciato davanti all' unica possibilità di restare solo, non creare legami che mi mettano in condizione di tacere per tutelare e proteggere persone amate da ritorsioni, e votare la mia vita ad una paziente e mi auguro lunga lotta, una lotta che si perpetua da secoli e che se speriamo che il mondo sia un giorno un posto bello non dovrà spegnersi mai... la lotta illuminata dalla fiaccola dell' anarchia.
Vi scrivo perché se le mie previsioni sono esatte, risponderò all' augurio dell' anno scorso di una sorella genovese "presto risplenderai di luce propria", esplondendo in un istante in un bagliore accecante, come il meteoroide in traiettoria frontale che la notte in cui compii il crimine per cui i tribunali mi hanno processato, sembrò la strizzata d' occhio verde smeraldo di un qualche dio che era stufo di guardare la Terra e non riuscire a trattenere i conati.
Mi serve quindi una forma di "polizza sulla vita". Perché sono disposto a sacrificare la mia vita per un' idea, ma a correre il rischio, che correrei comunque, che gli archivi vengano ancora bruciati, che i vincitori riscrivano la Storia, che il Ministero della Verità riesca ancora una volta a consegnare alla Storia un Eroe in veste di criminale, o ancora peggio a destinarlo ad un precoce oblio, no. La mia non é vanagloria o vanità.
Si tratta del senso che avrà avuto la mia vita, si tratta dell' ultimo pensiero sul "letto" di morte. Il rituale sacrificale ha un senso solo se non é completamente vano. Si tratta di pragmatismo.
In una "cassaforte" genovese, che Elena non dovrebbe avere difficoltà ad individuare sotto la X della mappa, giace una copia della sentenza del Tribunale. Sentenza che mi assolve dalle imputazioni per "incapacità di intendere e di volere al momento dell' accaduto".
Il geniale perito dell' accusa ha fatto scrivere sulla sentenza che l' imputato ha affermato di aver sfondato un posto di blocco dei Carabinieri che gli avevano intimato l' alt, di aver condotto una fuga spericolata per le vie del centro, e di aver infine imboccato contromano l' autostrada per seminare gli inseguitori, in quanto impegnato nel compito, del quale é stato investito dagli Alieni, di condurre una Rivoluzione Mondiale destinata a migliorare il nostro livello di civiltà per poterci unire ad una congrega di Pianeti ed Esseri che necessitano di resistere ad un comune nemico bellicoso.
Non so se il perito mi abbia semplicemente trovato simpatico, se per goliardia voglia aver inserito negli atti di un processo Italiano una provocazione alle autorità usando come portavoce un pazzo, se io sia stato tanto convincente da insinuargli il seme del dubbio, o se nel tempo libero si occupi di Ufologia. Fatto sta che una copia della sentenza é materialmente a Genova. Chi la possiede in questo momento é la persona di cui mi fido di più al mondo. Una persona in grado di descrivervi il mio percorso culturale e formativo piuttosto minuziosamente. Una persona che vi potrà dire che Luca  ha tentato di spiegare la sua visione fin da bambino, attraverso l' arte. Vi dirà che quando ha capito che il nemico usava il linguaggio della scienza come maschera, come strumento per la creazione di quello che Faber definisce il giardino incantato (Un Blasfemo), ha studiato, fino a laurearsi come Epistemologo, stuprando la sua stessa anima, assurdità di una malafede vergognosa, o semplicemente delle falsità dettate dal limite intellettuale di quello scienziato o quel filosofo... o di quel tempo.
Vi dirà inoltre che ha tentato di portare la sua visione attraverso due tesi di laurea: "Vincent van Gogh: fra genio e follia" e "Introduzione all' Arteterapia" (In psichiatria). Potrebbe dirvi che c'é la possibilità per il momento semplice di impossessarsi delle cartelle cliniche e dei documenti che certificano dieci anni di sevizie, soprusi, torture, soppraffazione, violenza, lesione, procurata invalidità (spero temporanea ma non sono uno psicofarmacologo). Dieci anni in cui ho subito 4 ricoveri in psichiatria di cui 3 coattivi. 3 ricoveri coattivi di cui uno quasi mortale, dal momento che ho opposto resistenza con la violenza e uno dei cinque prodi che uniti sono riusciti infine a immobilizzarmi ha pensato di esercitare la sua natura di maschio alfa e di sopraffarmi schiacciandomi la gola con un avambraccio, facendomi temere che mi avrebbe soffocato se non avessi smesso di lottare. Tecniche di addestramento speciale dei brillanti e umanissimi infermieri dell' Ospedale Psichiatrico di Bordighera, provincia di Imperia.
Infine, la custode della mia storia, se di vena più sentimentale che ironica, potrebbe anche dirvi che preferisce pensare che gli alieni lo abbiano investito dell' incarico di rivoluzionare il Mondo conferendogli potere plenario, piuttosto che credere che Luca sia un bugiardo o un pazzo. A Genova ci sono pochissimi amici, che conoscono il mio cuore esattamente come lo conosco io.
Per quanto riguarda le trattative diplomatiche, da parte mia sono saltate nel momento in cui non hanno dato lo sperato supporto logistico "militare", sabotando come avrebbero potuto il nemico comune. All' intelligenza collettiva aliena rispondo ancora mutuando parole di Faber: "Digli pure che il Potere io l' ho scagliato dalle mani, dove l' amore non era adulto".
Ne servi, ne padroni! Prendano tutti esempio dall' Uomo, ma forse meglio dalla Donna. Matriarcato Rulez!
Spero sia un arrivederci."






Marco Castoldi non piangere, tu mi hai visto e mi hai dato dell' egoista a Dolceacqua, ho alzato il braccio quando hai cantato "C' era una volta un ragazzo chiamato pazzo e diceva sto meglio in un pozzo che su un piedistallo"... Mi sarebbe piaciuto scambiare due parole, ma fino a che siamo sotto questo cielo tutto é possibile... Ti dicevo di non piange per il video che sto per postare sotto quello tuo e di Andy, che ho conosciuto... non piangere perché tanto lo sapevi già che tu sei per la storia della musica l' unico degno erede del Duca!!! ti voglio bene Marco! Abbi cura di te!





IL MIO PREZZO



Voglio aprire una parentesi che ho omesso al primo post per sbadataggine. Vi chiedo scusa.
Ovviamente siete liberi di fruire del blog come vi pare, ma se siete fra quelle persone che amano o riescono a concentrarsi e leggere anche con un sottofondo musicale vi consiglierei di far partire il video e poi leggere... Il video si dovrebbe legare ogni volta all' atmosfera del testo. Si tratta fondamentalmente di un progetto sperimentale, non testato, né accreditato, né riconosciuto, di arteterapia. Il principio é quello per cui abbiamo cervelli ipertrofici che obnubilano le emozioni. Siamo più portati a scaldarci razionalmente nel rilevare attraverso la comprensione un' ingiustizia, ma la ragione ha soffocato l' emozione. La musica dovrebbe col tempo, a seconda dei gusti, risvegliare quei brivdi lungo la schiena che avevamo da ragazzi, prima della grandissima depressione (maggiore).
Per quanto riguarda il discorso dei gusti, se qualcuno volesse proporre argomenti e generi musicali sarei felicissimo di innescare uno scambio e delle collaborazioni.
Già che ve ne ho parlato vi spiego perché stavolta ho scelto questo pezzo: intanto per il suo testo bellissimo e romantico da morire, poi perché parlando dell' argomento che segue mi viene in mente che se fosse possibile instaurare una "dittatura" (ahahahah) (A)narchica... Il capo supremo vorrei fosse Fiordaliso... O comunque ho in mente un altro paio di donne... In realtà sarei per l' estinzione delle quote azzurre... Noi uomini non capiamo un cazzo! Una donna al potere significherebbe pace nel mondo in cinque anni, visto che i soldati sono bravi cristi come noi, e una madre non manda un figlio a morire in trincea. Ovviamente escluderei completamente dai giochi la Merkel perché mi sembra evidente che nel metterlo nel culo a Berlusconi non sia rimasta incinta e forse Prodi, Padoa-Schioppa e Monti, gli ultimi partecipanti all' orgia, soffrono di aspermia. MATRIARCATO RULES!!!


   
                                  

                                       



Dovrò essere breve nello scrivere "IL MIO PREZZO", perché fra poco vado a lavorare, chi fosse interessato consideri che probabilmente rivedrò, incrementerò e riprenderò l' argomento più tardi.
In molti film avete sentito la tipica frase del farabutto corrotto, gangster o politico (distinguo piuttosto inutile), o al limite scene di persone scomode e ricche che si trovano in fronte un killer professionista che iniziano con un lamentevole "Quanto ti pagano?, posso darti il doppio" e la scena si conclude con la frase cui mi riferivo in apertura "Tutti gli uomini hanno un prezzo". Beh, banalmente il succo é questo. Ho provato a mettermi in mostra ed entrare nel sistema, pur criticandolo, quando ero giovane e ingenuo. In particolare avrei voluto occuparmi di arte e cultura. Dopo la laurea ho frequentato un Master in Management Culturale...
Per quanto mi sia rivolto a mezzo mondo dimostrando il mio potenziale, per quanto mi sia sbattuto a cercare lavoro ovunque, nessuno me lo ha dato. In vita mia ho fatto qualsiasi lavoro, anche lavori umili... Non ero a caccia di fama gloria ricchezza mainstream. Volevo solo essere impiegato nel fare qualcosa che mi piacesse e per questo ricevere un giusto compenso. Ciò di cui vivere.
Non conosco il lusso perciò non so se mi piacerebbe ma posso dirvi sinceramente che quando mi é capitato di passare da Montecarlo avevo i conati.
Non vi nascondo che se credessi possibile in questa fase storica rifarsi ad esperienze del passato per provare a ricostruire il mondo e rendere la vita sopportabile potrei asserire di essere politicamente filomaoista e religiosamente, sebbene io odi ogni forma di dogma e credo organizzato e sia un miscredente laico, filocalvinista. Lo dico solo perché so che non tutti siamo uguali, non tutti abbiamo le stesse esperienze, capita a molti di sentire il bisogno del conforto della fede, di praticarla attivamente fra persone con cui condividerla... Sta bene, basta che non mi rompiate i coglioni se non battezzerò mio figlio.
Tornando al discorso sul mio prezzo... finché cercavo lavoro c' era una domanda quindi un prezzo, ma é mancata l' offerta... Nessuno dei padroni cui mi sono rivolto si é mai dato la pena di propormi un contratto anche part-time a tempo-determinato come pizzaiolo.
Ora che non mi manca da mangiare e ho un tetto sulla testa, il mio prezzo non lo coprirebbe nemmeno una cordata di tutte le multinazionali del mondo disposte a fare bancarotta per farmi stare zitto.
Quale é il senso di quello che ho scritto? Il senso è semplice da intuire... Il prezzo, in economia, é dato dal valore stimato dell' oggetto che si pone sul mercato in funzione della concorrenza, ad esempio, e di altri fattori. Siccome in questo caso l' oggetto da porre sul mercato é gira che ti rigira la mia giornata lavorativa, quindi teoricamente otto ore al giorno per la miseria di un salario... Quindi gira che ti rigira la mia stessa vita... visto che esattamente come ognuno di voi sono un pezzo unico e non esiste concorrenza... Inizierete ad intravedere che la mia vita é inestimabile, in quanto unica e per quanto noto, tranne in India, irripetibile.
Sul mercato, INESTIMABILE = che non si può stimare, senza prezzo. Come la notte stellata di van Gogh.
Morale della favola, se mai la mia voce dovesse arrivare all' orecchio delle multinazionali, se mai invece di farmi sparire dalla faccia della terra decidessero di provare a comprarmi...
Temo che in definitiva dovrei farmi sparare... ovviamente dubito che questo piccolo blog possa attirare troppa attenzione, era solo un ipotesi di lavoro.
Mi farei sparare per il semplice fatto che preferirei morire giovane di morte violenta, combattendo per un ideale e per la speranza, immaginando di comportarmi come vorrei che un domani si comportasse mio figlio, piuttosto che vivere in una tomba costruita da gente di merda in secoli di soprusi fino a novantanni e pentirmi, in punto di morte, di non aver vissuto.
L' unica cosa che spero se mai dovesse arrivare quel giorno é di riuscire a mantenere il controllo, che non si rilasci lo sfintere o tremino le gambe, spero di riuscire a guardare negli occhi il mio assassino, e spero anche che il mio assassino la prenda alla larga, passando per la minaccia, se nel momento della dipartita dovessi avere la spalla comica perfetta dovrebbe chiedermi in maniera stereotipata: "Hai deciso davvero di prenderti una pallottola in fronte?"...
A quel punto spero di riuscire a dire quello che amo immaginare abbia detto Peppino Impastato al suo boia, negli ultimi istanti di vita:

"Se posso scegliere preferirei di no... poi fai tu!"

SARA' UNA RISATA CHE VI SEPPELLIRA'!

mercoledì 21 maggio 2014

UNA FAVOLA DELLA BUONANOTTE



C' era una volta il bambino di un paria appena più umano dei suoi concittadini e di una splendida donna, molto bella e dalla sensibilità fuori dal comune.
Nessuno poteva aspettarsi che quel neonato, così dolce e silenzioso, sarebbe un giorno divenuto un audace guerriero, condottiero di popoli. Ed infatti non lo divenne mai. Sulle corde del pentagramma del suo destino, riposavano note a comporre melodie fantastiche e foriere di speranza.
Il suo ruolo nel mondo avrebbe dovuto essere proprio questo: vaticinare la speranza, dipingerla coi colori caldi e a volte alludervi con parole di ghiaccio.
Quel bambino cresceva dimostrando sempre di più, giorno dopo giorno, che amava la vita e ne era grato in modo esemplare. L' unico suo difetto, che preoccupava a volte i genitori, soprattutto quando notavano che il figlio si chiudeva in malinconici silenzi, era che nutriva un senso permanente di insoddisfazione.
Il padre e la madre furono sempre concordi nell' ingoiare i loro legittimi terrori per le sorti del figlio che, come ogni genitore sa, sono in agguato ogni volta che la base strutturale del loro cuore varca la soglia di casa, per esplorare il mondo.
Non ebbero quasi mai torto nelle loro scelte, tanto che quel bambino divenne un uomo sano e bello nel giro di una manciata d' anni. All' età di tre anni incontrò la sua vocazione: tornò a casa dal primo giorno di scuola e volle subito condividere con la madre la grandezza della scoperta. Sembrerà incredibile ma era innamorato.
Da quel momento la sua vita non fu più la stessa. Se già prima non aveva avuto granché bisogno di comprenderla a fondo per trovarla interessante, dopo quel giorno non avrebbe quasi mai più dubitato del fatto che la vita é un dono meraviglioso di cui essere sempre grati.
Ma innamorarsi, soprattutto così giovani, crea dipendenza. Così capita sovente di svegliarsi ogni mattina con un amore nuovo, senza badare alla fatuità e in generale alla consistenza del sentimento, purché sia amore. E c'é una componente dell' amore, mi riferisco all' empatica condivisione, che implica l' apertura al senso di giustizia. Infatti innamorarsi di tutto significa farsi carico delle ingiustizie subite da tutto ciò che si ama.
In città ci furono stagioni di pace e prosperità, serate in cui le persone andavano alle feste a ridere e ballare. Non c' era tempo per piangere e disperarsi perché tutti stavano abbastanza bene e tutti sapevano che quando la ruota della vita giungeva a reclamare un granello di felicità, era nell' ordine naturale delle cose concederglielo, versare alla vita un obolo per quanto ricevuto.
La natura era amica e nessuno avrebbe potuto sospettare l' approssimarsi del brutto tempo.
Ma purtroppo il brutto tempo giunse e si annunciò col rumore di pesanti e sgraziati passi umani.
Il bambino, che nel frattempo era molto cresciuto e aveva imparato moltissime cose, soprattutto grazie alla madre, che lo stimolava ad andare sempre oltre e a dare sempre il meglio di sé stesso, fu uno dei primi ad accorgersene.
Insieme ai pochi amici fraterni, con cui condivideva la natura coraggiosa e belluina, approntò un piano di resistenza. Il piano era fondato soprattutto sulla difesa, ma anche su qualche sporadico attacco a quella gente cattiva che aveva invaso la loro terra sperando di usurparne la felicità.
Furono anni gloriosi di aneliti a grandi imprese e odio per la piccola e media impresa.
La V.M.H.C. girovagava spavalda per la città senza badare troppo alle apparenze, compiendo la sua serie di generosi e spesso innocui atti d' amore per la vita, con un' ingenuità che solo l' adolescenza conosce. Allora non sapevano che l' ingenuità si paga sempre. Solo quel piccolo vate di speranza cercva sempre di restare defilato e di operare i suoi gesti di ribellione sotto copertura. Spesso questo atteggiamento fu considerato dai suoi sodali come un segno di partecipazione parziale alla rivolta e a volte persino di codardia.
Anni dopo, quando quasi tutti iniziarono a pagare la scelleratezza e la poca prudenza dell' adolescenza, a partire dal marchio dell' emarginazione per arrivare in alcuni casi al buio di una cella, compresero da cosa derivasse il comportamento del loro amico.
Tornarono ad amarlo e a scherzare con lui. Soprattutto perché nel frattempo aveva compiuto un gesto scellerato di un eroismo e di una stupidità talmente gravi da farlo rinchiudere in una struttura di contenimento per ventotto lunghissimi giorni, nei quali non solo gli capitò di essere incatenato al letto, ma anche di saltare dei pasti. In ventotto giorni ricevette l' autorizzazione a venti minuti d' aria in compagnia dei genitori soltanto una volta.
Ora gli amici non dubitavano più su cosa battesse nel cuore del ragazzo. Ma molti degli altri amici che nel frattempo l' estroverso artista si era procurato, lo abbandonarono, ripudiarono, rinnegarono. Molti fratelli acquisiti e persino uno di sangue fuggirono da quel personaggio che per le loro vite ordinate era diventato una voce di bilancio passiva.
Trascorsero dieci anni dei quali non c'é molto da raccontare, anche perché dal genere della favola si passerebbe in un battibaleno alla tragedia. La realtà é già abbastanza illusoria e mendace per poter pensare di inservirvi l' onirismo del dramma.
Al termine dei dieci lunghi anni venne un' eroina bionda, alta ed esperta nel recupero da quel genere di emarginazione e sofferenza, che nel giro di tre anni lo rimise in piedi, sano come un pesce.
Si trattò di un miracolo vero. Tutte le poche persone che avevano continuato ad amarlo ed egli stesso, avevano da tempo perso ogni speranza che i fasti della gioventù sarebbero riusciti a riemergere dalle macerie. L' eroina bionda che lo salvò, se questa favole fosse Pinocchio, sarebbe la Fata Turchina, e se questa favola fosse la Bibbia, sarebbe senz' altro Gesù.
L' uomo che come la fenice rinacque dalle proprie ceneri, riprese in mano la corsa forsennata della sua vita esattamente da dove l' aveva lasciata dieci anni prima: artisti al potere e morte ai tiranni!
Il seguito della favola lo scriverà la storia, anche perché fortunatamente per tutti, i protagonisti della favola, ad oggi, 22/05/2014, meno tre giorni alle amministrative, sono ancora tutti vivi...
E continueranno a vivere tutti, magari felici e contenti?

Once upon a time there lived the child of a pariah, a touch more human than his
compatriots, and a splendid woman, who was very beautiful and uncommonly sensitive.
No one could have foretold that that baby, so quiet and sweet, would one day become an
audacious warrior, leader of the people. And in fact he never did. On the ropes of the
pentagram of his destiny rested notes that composed fantastic melodies and heralded
hope.
His role in the world should have been just this: to vaticinate hope, paint it in warm colors
and sometimes allude to it in icy words.
That boy grew showing more and more, day after day, that he loved life and he was
especially grateful of it. His only defect, that sometimes preoccupied his parents,
especially when they notice that their son enclosed himself in melancholic silences, was
that he nurtured a permanent sense of dissatisfaction.
The father and mother were always alright with swallowing their legitimate terrors for the
destiny of their son that, like all parents know, are ready to ambush every time the base
structure of their heart crosses the threshold of home, to explore the world.
They were almost never wrong in their choices, so that the boy became a handsome and
healthy man in a couple of years. At the age of three he encountered his vocation: coming
home from his first day of school he immediately wanted to share with his mother the
enormity of his discovery. Incredibly, he was in love.
From that moment his life was no longer the same. If before he hadn’t had much need of
understanding it deeply to find it interesting, after that day he would almost never doubt
the fact that life is a wonderful gift of which we must always be grateful.
But to fall in love, especially so young, creates an addiction. Often it happened he awoke
every morning with a new love, not paying attention to its fatuity or the general consistency
of the feeling, even though it was love. And there’s a component of love, I’m referring to its
empathic sharing, that implicates the opening to a sense of justice. In fact falling in love
with everything means carrying the weight of the injustices suffered by all that which one
loves.
In the city there were seasons of peace and prosperity, evenings in which people went to
parties to laugh and dance. There wasn’t time to cry and despair because everyone was
pretty much alright and everyone knew that when the wheel of life came to claim a grain of
happiness, it was in the natural order of things to concede it, to pour out a donation for
what had been received.
Nature was a friend and no one could have suspected the approach of bad weather.
But unfortunately the bad weather arrived and announced itself with heavy and graceless
sound of human steps.
The boy, who in the meantime was much grown and had learned so many things,
especially thanks to his mother, who spurned him to always go forward and always give
his best self, was one of the first to notice.
Together with a few fraternal friends, with whom he shared his courageous and bellicose
nature, he readied a plan of resistance. The plan was founded especially on defense, but
also on a few sporadic attacks to those evil people that had invaded their land hoping to
usurp their happiness.
They were glorious years of yearnings for large enterprises and hate for the small and
middling ones.
The V.M.H.C. wandered boldly through the city not paying too much attention to
appearances, accomplishing a series of generous and often innocuous acts of love for life,
with the ingenuity that only adolescence knows.
Only that little bard of hope always strived to remain defiladed and to operate his gestures
of rebellion under cover. Often this attitude was considered by his associates to be a sign
of partial participation in the revolution and sometimes even cowardice.
Years later, when almost everyone started to pay for villainy and the lack of prudence of
adolescence, starting from the mark of marginalization arriving in some cases to the
darkness of a cell, they understood where the actions of their friend came from.
They returned to loving him and playing with him. Especially because in the meantime he
had made a wicked gesture of heroism and stupidity so grave that he was enclosed in a
structure of containment for twenty-eight long days, during which he was at times not only
chained to a bed, but also made to skip meals. In twenty-eight days he received only once
the authorization to twenty minutes of air in the company of his parents.
Now his friends no longer doubted on what beat inside the boy’s heart. But many other
friends that the extrovert artist had procured himself abandoned him, disowned him,
negated him. Many acquired brothers and even a blood one fled from that character who
for their ordered lives had become a voice of passive balance.
Ten years passed of which there’s not much to talk about, also because from the genre of
fable we would pass in a huff to tragedy. The reality is already enough illusory and
mendacious to think of putting oneirism in drama.
At the end of the ten long years there came a blond heroine, tall and expert in the saving
from that type of marginalization and suffering, so that in three years she put him back on
his feet, healthy as a fish.
It was a true miracle. All the few people that had continued to love him and he himself, had
long ago lost all hope that the splendor of youth could have reemerged from the ruins. The
blond heroine that saved him, if this tale had been Pinocchio, would have been the Blue
Fairy, and if this fable was the Bible, would have without a doubt Jesus.
The man that like a phoenix was reborn from his ashes, regained in hand the mad race of
his life exactly where he had left it ten years ago: artists to power and death to the tyrants!
After the fable he’ll write the story, because fortunately for everyone, all the protagonists of
this tale, as of today, 22/04/2014, three days to the administrative elections, are all still
alive,
And will  continue to live all, maybe happily and at peace?

ELOGIO DELLA PAZZIA

Quello che immagina un sano di mente é che la follia sia una spaventosa condizione di completo distacco dalla realtà. Quello che sa un folle é che sconfinare da una realtà all' altra non é poi così spaventoso.
Quello che pensano i medici della cosiddetta pazzia é che sia una malattia. Quello che pensa un pazzo é che una malattia dovrebbe creare problemi, dolore e sofferenza in chi ne é affetto, e di conseguenza valuta che sì, forse alcuni aspetti della malattia mentale si possono definire così.
Quello che pochissimi sani di mente, quasi nessun dottore e diversi pazzi sanno é che quella che viene definita realtà é il frutto di un' illusione, una serie di connessioni arbitrarie operate dal cervello per mezzo dei sensi. Il segreto dei Poeti é che le cose esistono prima ed aldilà delle parole.
La verità di Rimbaud é sconvolgimento dei sensi e amore divino che conferisce chiavi della conoscenza.
Se le multinazionali farmaceutiche immaginassero quanti soldi potrebbero incassare inviando missioni di psichiatri cattolici nel passato ad evangelizzare gli esseri umani delle epoche prescientifiche, investirebbero i loro lauti profitti solamente nella creazione di un sistema per viaggiare nel tempo.
Il linguaggio traduce i fenomeni in umanese e li rende trasferibili per simbolo. La scienza trae le sue fondamenta da parole convenzionali a cui coloro che hanno fondato i metodi si sono aggrappati con disperazione, per non sprofondare zavorrati nell' abisso della follia.
In realtà basterebbe ascoltare l' esperienza di un visionario che torna dalla sua visione per capire che la follia rappresenta forse l' unico modo per abbandonare la zavorra e levarsi verso punti di osservazione che consentono prospettive, se non più ampie, almeno diverse.
Se i cosiddetti pazzi venissero aiutati ma anche ascoltati e non coercitivamente curati, messi a tacere, chimicamente menomati e sfruttati come clienti a vita delle farmaceutiche, il mondo sarebbe da tempo un posto migliore in cui abitare.
In più di una cultura gli uomini non hanno avuto dubbi circa la maggiore completezza della visione dei pazzi ed hanno tributato loro venerazione, li hanno considerati saggi e posti a guida dei loro consorzi. Tutto questo accadeva quando un responsabile e ponderato scetticismo imponeva ancora a tutti di prendere in considerazione la possibilità che ciò che non possiamo vedere potrebbe non esistere ma forse anche si.
Poi é venuto un tempo in cui si é riposta tutta la fiducia solo ed esclusivamente nei fenomeni osservabili e ripetibili per esperimento, dio é morto, e siamo ancora tutti li ad aspettare che medici e bioingegneri trovino il modo di resuscitarlo. Nel senso che magari un giorno avranno anche a disposizione strumenti per osservare ciò che oggi non si vede e si persuaderanno che molto di quanto sostenuto fino a quel giorno era infondato non solo in una prospettiva di conoscenza della realtà, ma anche nel contesto scientifico stesso. Sarebbe lecito aspettarsi che almeno a quel punto si prenderanno la briga di girarsi ad ascoltare i pazzi con maggiore predisposizione al dialogo e curiosità. Ma non accadrà. Soprattutto, qualora accadesse, i pazzi saranno ancora una volta già troppo oltre.
Una domanda che é lecito porsi é la seguente: se il consorzio umano non provenisse da secoli di imposizione della versione ufficiale del senso della vita da parte delle chiese prima e di coloro che tengono strette in mano le profittevoli redini della scienza oggi, esisterebbe la follia?
Un' altra domanda che mi pongo é questa... alcune delle persone che ho conosciuto, tacciate di follia e stigmatizzate ed emarginate, erano mediamente più intelligenti e molto più colte di qualsiasi soggetto sano o scienziato con cui abbia avuto a che fare. Ma soprattutto, una volta acquisito il potere di tenere sotto controllo la potenza delle loro visioni, questi uomini e donne, sono quelli che in molti casi hanno creato dal nulla cambiamenti sostanziali nel corso della storia. Allora mi chiedo, per quale motivo non esistono persone al mondo propense a tentare di ascoltare quello che racconta un pazzo di ritorno dai suoi viaggi in altre dimensioni?
Perché nessuno accetta che le dimensioni potrebbero essere più di tre ma meno di infinite e che la logica del terzo escluso non contempla orge di conoscenza?
Perché esistono uomini che hanno il coraggio di partire verso lo spazio infinito su dei missili ma nessuno che si osi allontanare dal confine di quella ché è la versione della realtà comunemente condivisa?
Se non ci fossero stati i roghi delle streghe, le persecuzioni, i genocidi, la repressione, il mondo sarebbe quello di oggi? Chi ha ordinato queste azioni? Perché?
Quanto l' avidità di alcuni uomini rappresenta una minaccia ben maggiore alla realizzazione degli uomini, rispetto alle distese cognitive della follia?
Perché gli avidi ispirano ammirazione, invidia e connivenza mentre i folli solo aberrazione e orrore?
La guerra é reale, comunemente accettata come indispensabile strumento di progresso, praticata con fini diversi fin dalla notte dei tempi... appartiene alla sfera del reale, non é il frutto di una psicosi, non é la visione di un folle... così lo schiavismo in tutte le sue forme, così la distruzione del pianeta.
Ci sono una serie infinita di gesti e azioni perpetrate da uomini che consideriamo sani di mente e a cui deleghiamo le nostre sorti ad occhi chiusi, che basterebbe farle guardare ad un bambino e chiedergli che ne pensa per tornare umani.
Però continuiamo pure a imbavagliare le voci fuori dal coro e a goderci le nostre libere, belle, meravigliose due ore d' aria  al giorno... Chi se ne frega se la catena che mi tiene la palla al piede é stata finanziata con la vendita degli psicofarmaci al mio vicino.
Per fortuna si parla della depressione in termini di "pandemia del secolo" ed é già al primo posto nella hit parade delle cause di invalidità soprattutto fra gli adolescenti. Per fortuna i pazzi stanno per diventare una voce passiva a bilancio, una perdita di zero punto qualcosa, ma speriamo diventi almeno un tre punto qualcosa sui PIL, questo gli darà una voce. Per fortuna, finalmente, stiamo riuscendo a toccare i soggetti sani nell' unica parte sensibile che gli é rimasta: il portafoglio.
Per fortuna l' unica promessa elettorale che ogni politico di ogni dove, al giorno d' oggi, manterrà, pare sia "un pazzo per famiglia".
Immaginare una società nella quale in ogni casa ci sia almeno un individuo che usa il cervello può non essere totalmente consolante, ma é un buon inizio.






martedì 20 maggio 2014

ANCORA ECONOMIA: U.S.A. e EUROPA

Warren Buffett insegna ai bambini la letteratura economica. Sostiene che non sia possibile immaginare di affrontare la vita senza un bagaglio di conoscenze economiche.
Per quanto ad un primo impatto risulti aberrante, non posso che concordare con questa posizione.
Mi auguro che sia solo un passaggio, spero che la Finanziocrazia sia una sorta di moda culturale, proprio come occultismo, Freudismo e Cristianesimo prima di essa.
Ma é necessario arrendersi all' evidenza di una realtà che ci chiede, per poter essere esperita nella sua reale consistenza, di sapere quali sono le fondamenta teoriche e le dinamiche della produzione dei beni e del loro mercato.
Proprio in questi giorni ipotizzavo per puro esercizio mentale finalizzato all' intorpidimento dei sensi, per cullare un sogno ad occhi aperti di quelli in cui sei una sorta di supereroe che lotta per una causa più alta, di realizzare la mia persona e i miei obiettivi passando attraverso una laurea tardiva in economia e finanza. Si trattava assolutamente di speculazione metafisica, un gioco dell' immaginazione che si concludeva sulle vette inesplorate della pace nel mondo.
Poi ho ricordato il giorno in cui sostenni l' esame, diventato obbligatorio intorno al 2000, di economia politica. Ho considerato come lo preparai e come si svolse. Si trattò di uno scontro con una serie di nozioni, concetti, leggi e assiomi di una bruttezza, un' inumanità e una noiosità incredibili. Perlomeno dal mio punto di vista. Fortunatamente il docente era una persona estremamente sensibile, ragionevole e colta. Dopo pochi istanti, i primi scambi, ebbi l' impressione di poter sbrigare la faccenda seguendo uno dei principi fondamentali con cui normalmetne cerco sempre di affrontare il problema: sincerità. Il primo impatto ricevuto dall' interazione col professore si rivelò un successo, si trattava di un genio. Gli dissi banalmente che seguivo il corso di studi in filosofia, che per interesse e passione mi occupavo e mi ero occupato fino a quel giorno di tutt' altro. Gli spiegai umilmente che funzionavo e funziono tutt' ora a partire da strutture cognitive altre, che se non mi precludono totalmente mi rendono perlomeno ostici percorsi intellettuali troppo intrisi di calcolo e razionalità.
Gli dissi infine che se non ci fosse stata la coercizione del Ministero dell' Istruzione, probabilmente, con mio grande rammarico, lui ed io non ci saremmo mai conosciuti.
Mi rispose in modo tutt' altro che severo, ma oserei anzi dire entusiasta, che lui amava molto la filosofia e mi chiese di cosa mi andasse bene parlargli... Mi disse qualcosa che somiglia a "non si preoccupi, facciamoci una chiacchierata su quello che vuole lei".
Si da il caso che in quel periodo mi stessi occupando della storia dell' impero statiunitense. Dopo aver a lungo analizzato i fatti relativi a quella che proverò a definire "interazione" fra nativi e coloni, mi ero spostato sulla questione degli afroamericani, una categoria che ritengo si sia fortunatamente e definitivamente estinta il giorno in cui, quello che ironicamente definirò, il "popolo sovrano", ha infine eletto un presidente di colore.
Nello specifico di quei giorni stavo leggendo l' autobiografia di Malcolm X.
Malcolm X naque nel 1925. Quando aveva quattro anni gli Stati Uniti incrociarono la loro storia con la famosa Grande Depressione.  La Crisi del '29 fu innescata da sovraproduzione. I ricchissimi Stati Uniti fecero male i conti, e a causa dell' assenza di politiche economiche degne di tale nome, a causa dell' imperante capitalismo selvaggio e del liberalismo più sfrenato, si ritrovarono col paese infestato da prodotti di ogni tipo, che non servivano a nessuno. La grandezza del professore con cui interloquivo fu quella di estrapolare maieuticamente dalla mia giovane ed inesperta mente un elaborato ragionamento sugli aspetti dell' economia U.S.A. di quel periodo, a partire da considerazioni provenienti dalla discussione in merito alle vicende riportate da Malcolm X.
Rimpiango solo una cosa... Il professore non trovò il tempo di analizzare insieme una delle conseguenze di quell' infasto periodo, la sua soluzione: il cosidetto "Piano Marshall".
Probabilmente è stato meglio così, perché non so davvero se il professore avrebbe trovato la forza o semplicemente la voglia di essere sincero con me come io lo ero stato con lui. L' umanità di quell' uomo mi fa pensare che avrebbe preferito lasciar dormire sonni tranquilli a quel giovane ottimista di belle speranze. Al tempo mi sarei bevuto serenamente la versione ufficiale riportata dai libri di storia, quell' unico aspetto del Piano Marshall che anche gli studenti più pigri ricorderanno sempre: le grandi opere che crearono occupazione. Non avrei trovato né il tempo, né avrei sentito l' esigenza di verificare i fatti.
Oggi sono giovane ma non sono più ottimista e mi considero un uomo relativamente libero. Ho trovato da tempo il tempo e lavoglia di capire meglio. Ho scoperto che il Piano Marshall, nella lingua in cui fu creato, si chiama European Recovery Program. Fondamentalmente si trattò di una fiumana di soldi riversata sui paesi europei, che desse modo agli stessi di aquistare quelle merci americane che da troppo tempo giacevano pericolosamente nei magazzini. Questo spiega una serie di avvenimenti successivi, fra cui, solo parzialmente, il boom economico degli anni sessanta. Spiega anche il fatto che ciò che in U.s. diventa di uso comune arriva in Europa con un decennio di ritardo. Spiega perché W. Buffett sostenga che ancora oggi il miglior posto dove nascere siano gli Stati Uniti. Perché come direbbe la Rowling, quando piove sono i primi a saperlo. A volte vedo in giro cose talmente strane o inutili da pensare che forse stiamo importando ancora oggi i prodotti dell' economia americana del '29.
Per chiudere vorrei riflettere su una cosa. Il cinque giugno del 1947 il segretario di stato statunitense Marshall si presentò ad Harward pretendendo di vaticinare al mondo la prossima rovina sociale, politica ed economica dell' Europa, qualora essa non avesse accettato aiuti economici dagli americani.
Aggiunse che adottando quel sentiero si sarebbe potuti giungere col tempo ad una, a quel tempo utopistica,realizzazione dell' Europa. Tema quantomai attuale.
Ora io ad essere sincero non ho cercato il testo completo della conferenza, ma non per pigrizia, semplicemente perché come feci col professore all' esame di Economia Politica, mi fido ciecamente e sinceramente della mia prima impressione. Ed ecco Maialini che arriva la Perla promessa, dopo il parto dell' ostrica: sono sicuro che se fossi stato presente alla conferenza del cinque giugno del 1945 ad Harward, mi sarei un minimo cacato nelle brache, percependo le parole di Marshall come una promessa più che un vaticinio, un' intimidazione di stampo mafioso più che una mano tesa e solidale che introducesse la cooperazione.
Se fossi stato un attento intellettuale poi, un addetto stampa inviato da un' importante testata a documentare lo storico momento, avrei senz' altro intravisto dietro il politico rappresentante dell' allora indiscussa prima potenza mondiale quello che realmente era: l' ambasciatore dei capitali dei gangster, neorappresentanti del Congresso. Capitali costruiti in funzione di una profittevole assurdità legislativa quale il Volstead Act, entrato in vigore il 28 ottobre 1919. Le lobbies che promossero questo tipo di dinamiche, alcune delle quali sopravvivono tutt' oggi e provengono da molto più lontano, avrebbero potuto predire che i capitali creati dal Proibizionismo avrebbero potuto portare, con il loro implicito carico di avidità, ad una grossa crisi economica, nel '29 o dopo.
Forse lo hanno fatto ma ne dubito... notoriamente i primi decenni del secolo XX della storia dell' arte americana ci insegnano che se gli allora afroamericani non avessero suonato, non ci sarebbe granché da ricordare. Inoltre gli artisti, e tanto meno quei matti dei musicisti, non sono soliti occuparsi di economia. E ci andava del genio per prevenire tutto questo schifo.  Magari se Miles Davis avesse avuto W. Buffett come insegnante all' asilo la storia sarebbe cambiata... Ma ce li vedete?





                                        

                                         

lunedì 19 maggio 2014

PSICOSTORIA E RIEDUCAZIONE AL BARATTO


Lo zio Isaac, non nonno Newton, zio Asimov, ha inventato e introdotto nel suo Ciclo della Fondazione una scienza brevettabile dal delizioso sapore onniscientifico detta Psicostoria.
Anni dopo Luther Blissett/Wu Ming inventerà la Psicogeografia solo per aggiungere un altro compito in classe ai curiosi, ma si tratta di un' informazione dalla pertinenza e dall' interesse ai fini del discorso odierno davvero relative.
La psicostoria in brevi e semplicissime parole rappresenta una commistione fra psicologia e storia e mi direte "ovvio!". La parte meno ovvia e a mio avviso più interessante é che si tratta di una plausibilissima teoria assiomatico-metodologica, di un' ipotesi di lavoro insomma, non solo stuzzicante per l' immaginazione, ma forse anche ricca di potenziale.
Fondamentalmente Asimov ipotizza funzioni matematiche in grado di prevedere gli sviluppi degli avvenimenti di interesse storico di tutta la galassia. Le basi filosofiche su cui trova fondamento una teoria di questo tipo sono quelle del Determiniso, ovvero "tutto ciò che esiste lo fa in funzione del rapporto di causa-effetto", secondo il filosofo Ortega y Gassett se a partire dalla conoscenza degli effetti si può risalire alle cause, allora deve essere possibile, date cause note, prevedere gli effetti.
Che è un po' il principio per il quale ogni tanto escono ridicole notizie di esercitazioni militari volte alla pianificazione della sopravvivenza in caso di apocalisse di zombi. In questi casi però l' LSD posto nelle condutture dell' acqua negli anni '60 risale e i generali hanno seri problemi ad individuare cause plausibili.
La questione dell' LSD è un ipotesi di lavoro di deduzione a partire da effetti noti, ma nutro scetticismo.
Appartengo ad un' epoca inesorabilmente incivile per un sacco di motivi e me ne rammarico. Vivo nella consapevolezza che non ho potuto vivere l' età dell' Oro e che non ce ne sarà di sicuro un' altra prima della mia morte. Stiamo parlando dei tempi lunghi e di quella puttana della Storia, che se la prende notoriamente molto comoda. Formulerò un esempio per rendere vagamente più chiaro ciò che intendo: non sono un esperto di storia romana, ho più dimestichezza coi romanzi storici che con i manuali scolastici... Ma posso comunque supporre che ai tempi della rivoluzione degli schiavi condotta dal gladiatore Spartacus, l' Impero stesse vivendo magari un periodo di distrazione e rammollimento... Ecco, il Potere dominante il frangente storico odierno potrà anche avere falle o debolezze,  ma non le mostra... Senza per forza escludere che non venga un futuro più roseo che prospetti la possibilità per l' uomo di realizzare il suo potenziale e trasformarsi davvero in un animale armonico al suo contesto, invece di restare la nota stonata di oggi.
Premesso questo, se mi avete seguito fin qui, cosa di cui dubito miei amati Porcellini, vi starete chiedendo come possa evitare di abbandonarmi al nichilismo, alla disperazione, all' immobilità o almeno al suicidio... La risposta è a portata di mano, più semplice di un soldato idiota: l' immaginazione. Ho asserito buona parte di quanto sostenuto nella mia tesi di laurea in funzione del potere dell' immaginazione come strumento di conoscenza. E non ho inventato nulla perché Deleuze e Rorty sono solo due fra miliardi di essere umani che hanno tirato, tirano e tireranno a campare sempre solo ed esclusivamente attraverso l' abuso dell' unico strumento in grado di abbattere in un soffio le sbarre alle finestre.
A partire da basi anarcoutopiste e psicostoriche e armandosi di tanta immaginazione credo si possa intravedere un barlume di luce. La frase appena scritta rappresenta solo un modo edulcorato, eufemico e umile, frutto di una delle mie personalità meno interessante di altre, di affermare con prepotenza quanto segue: "ho visto chiaramente iniziare una nuova era che porti l' essere umano ad essere tale".
Vi chiederete come possa delirare in modo tanto presuntuoso supponendo di restare impunito, o quantomeno di non essere deriso... Ve lo spiego: proprio come la Sally di Vasco Rossi sono già stato punito per ogni mia distrazione o debolezza e in quanto alla derisione beh, sempre alle spalle e sempre finché non ho riso molto di più io.
La mia sventura è rappresentata dal vivere schiavo di un cervello (ammesso che i medici abbiano ragione e che i pensieri non vengano da altrove) che non da mai cenni di stanchezza, non esprime il desiderio di una pausa, non può rilassarsi, non può stare fermo, non può. Riuscite a immaginare cosa voglia dire avere tutto quel rumore costantemente in testa, un brusio infinito e senza pause... Come avere un pensiero fisso che però si moltiplica in ogni istante e varia.
Bene, con uno strumento mostruoso di questo tipo a condurre i giochi, ti capita che in certi momenti sei finito in una qualche epoca remota e distante, passata o futura.
Tutto il discorso della psicostoria serviva a crearmi un alibi per affermare che se la psicostroia è una metafora fantascientifica geniale, la sua applicazione è possibile. Solo che passa attraverso l' immaginazione. La scienza da sempre segue a distanza, in ritardo e mai raggiunge il potere immaginifico degli artisti, di coloro che creano dal nulla. La scienza è affascinante e sta li a cercare di interpretare qualcosa che c'è già... Ovviamente uno scienziato che ami il suo lavoro vedrà nella scienza il disegno divino e comunque qualcosa di meraviglioso, capace di innovare.
Ai miei occhi appare un pochino fredda, a tratti dannosa, forse mi arrischierei a dire persino un po' inutile in certe sue derive.
Sono sicuro che se a distanza di secoli c' è stato un ingegnere che ha letto Verne e ha progettato un sommergibile, non ci sarà mai uno scienziato con abbastanza palle da sfidare le visioni dello zio Isaac. Lo zio Isaac ha lasciato tutti al palo. Ho detto una cazzata perché quello scienziato giungerà, ma aspettatelo voi, ci vediamo li.
Quindi sto sostenendo che la conoscenza psicostorica è possibile a partire dall' uso della fantasia, dell' immaginazione. Asserisco anche che quando un cervello funziona come il mio e vi assicuro che il mio funziona come il vostro, ma si tratta prevalentemente di incamerare dati su cui lavorare... Dicevo, quando un cervello bello pieno di dati lavora a un certo ritmo, vedere il futuro non è un' azione che debba comportare necessariamente la scomunica della Chiesa Cattolica o il rogo per stregoneria e possessione diabolica. Può divenire semplicemente una routine. Si tratta di quel discorso di Ortega y Gassett di cui sopra, che ironicamente, se non sbaglio, introduce un bel libro intitolato La Rivoluzione delle Masse.
Bene, l' introduzione finisce qui. Se siete riusciti a seguirmi lungo tutto il porcile, cari i miei Suinetti, ora avrete finalmente ciò che ho promesso: la Perla. Si tratta ovviamente di una visione del futuro, non mi avrete mica preso per un demagogo millantatore.
Per aiutarvi a entrare nel discorso vi farò un esempio tratto dal contemporaneo. Fingiamo per un attimo di berci senza se e senza ma tutta la versione integrale riguardante le politiche energetiche. I passaggi principali sono: petrolio (monopoli, esaurimento, guerre, inquinamento, costi), metano (prevalentemente, allo stato attuale, monopolio, guerre, costi). Si cerca di indirizzarsi, in ogni paese (grossolana generalizzazione di comodo), verso le energie pulite e rinnovabili.
Se la versione ufficilale fosse valida, e la realtà dei fatti scevra da implicazioni che porteranno nuovamente a monopoli, guerre, corruzione, costi, cosa di cui perlomeno nell' immediato futuro dubito, si tratterebbe di un passo non indifferente in direzione di quella famosa trasformazione dell' uomo in uomo, di cui, cari Maialini, vi parlavo in apertura. Cosa ci porterà nell' era delle rinnovabili? Il lavoro instancabile di uomini onesti e sapienti e saggi, che hanno creato movimenti di sensibilizzazione delle masse ma soprattutto hanno fatto pressione sui governi. La tematica in certi paesi è ancora ignota o tabù... penso a paesi troppo poveri o troppo ricchi. Ma comunque quasi ovunque è trattata.
Ora spostiamoci dalle politiche energetiche a quelle economiche e dal presente ad un futuro lontano lontano come la galassia di Star Wars. Mi piacerebbe potervi dire sinceramente che potreste darvi da fare per avvicinare quel futuro ma smetterei di essere un utopista individualista, rischierei di passare per agitatore, ma soprattutto vi direi una cazzata, perché non c'è davvero nulla che possa fare nessuno. La più grande speranza che potete nutrire per il futuro dei vostri figli è che non abbiano voglia di studiare, che restino il più possibile ignoranti e che vivano vite belle e serene, cercando di gioire di quel che si può, quando si può. Tanto sfortunati come me ce ne sono e ce ne saranno sempre.
Tornando all' argomento economico e al futuro remoto... Non ho la pretesa di proporvi un' analisi immane da libri di scuola tipo quella del pensatore Marx, che se pure ha condotto alcune analisi fini in pars destruens, con la pars costruens ha creato casini come tanti altri megalomani prima di lui.
Il problema economico dicevo: la prima tappa del cammino che porta alla soluzione del problema economico è il giorno in cui un' associazione internazionale (scusatemi il marxismo) di (poniamo che alle definizioni sopravvivano gli oggetti) laici, appartenenti alla società civile, scienziati, pensatori, intellettuali e in generale detentori di conoscenza, eserciterà enormi pressioni, inignorabili pressioni sui governi in direzione di una rieducazione al baratto.
Partirei dalla produzione e divulgazione di saggi approfonditi su tutte le società che hanno avuto un' economia fondata sullo scambio dei beni, dall' organizzazione di conferenze, dall' insegnamento di "Principi del baratto nelle scuole"... Penserei insomma ad approntare un piano a lungo termine che rendesse il passaggio dal denaro allo scambio il meno indolore e problematico possibile. Penserei ad intraprendere iniziative sperimentali qua e la, tipo a Ginevra, Montecarlo e Dubai ad esempio... eliminare la moneta e reinserire il baratto. Organizzare un turismo finalizzato alla formazione al baratto.
Tutto questo perché sono convinto della totale assenza di elementi di bontà nell' oggetto denaro.
Non vorrei che pensaste che stia insinuando che le banche siano l' origine di tutti i mali del mondo perché le multinazionali che ne derivano e che poi le riempiono di nuovo subirebbero un' immeritato declassamento.
In ultima istanza, poi vi lascio tranquilli, vorrei fosse chiaro che quella che vi ho proposto non è né una semplice ipotesi, né una teoria, né una fra altre possibilità, né tanto meno una speranza.
Quella che vi ho proposto è una visione nitida di qualcosa che nel futuro è già successo. Quando ho aperto la finestra da cui ho visto quel mondo ho saputo che era qualcosa di reale.
Perché non avrebbe senso continuare a vivere se non nella speranza che un giorno lontano il pianeta sarà di nuovo un posto bello e gradevole da abitare. Non é possibile mantenere un' apparenza di normalità, sottostare al volere di chi ti impone di reprimerti, di tacere, di abbassare la testa e proseguire in fila indiana, se non capendo che tutto questo un giorno finirà e l' uomo sarà uomo.

Buonanotte