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martedì 20 gennaio 2015

IT'S USELESS TO BE AN ARTIST IF YOU HAVE TO LIVE AS A CLERK



Il mio film preferito si intitola "La Stangata". Potrei guardare in internet la data precisa di uscita nelle sale cinematografiche, quali furono nello specifico i molti premi vinti e gli incassi. Potrei farlo perché a scuola ci hanno insegnato come fare le recensioni, ma me lo sono dimenticato. Soprattutto, il mio unico insegnante è Henry Gondorff, specie quando dice: "Non serve essere un artista, se devi vivere come un impiegato".
I protagonisti di questo film sono caratterizzati dal punto di vista economico, che è un po' la chiave prediletta di lettura di ogni epifania dell' umano agire, ai giorni nostri, dall' essere individui che si sostentano NON producendo ricchezza, ma spostandola. Soprattutto, se volessimo essere un po' pignoli, dovremmo disquisire un poco sul termine ricchezza per giungere alla conclusione che, se anche accidentalmente prima della fine del film Paul Newman e Robert Redford avranno prodotto una certa ricchezza, in partenza non sarebbe sicuramente stato nei loro intenti.
"The Sting" è il mio film preferito per un sacco di motivi.
Il primo è che caratterizza dei personaggi che ben si prestano a essere inseriti prepotentemente all' interno di un' "epopea della rivalsa" le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Se non avessi smesso completamente di rivolgermi anche al mondo accademico, perché ho perso in effetti ormai ogni speranza che un giorno o l' altro il nipote imbecille di un barone possa dire "No amico, non posso accettare questo lavoro! Tu lo meriti di più", se non avessi smesso completamente di credere che la cultura istituzionale non sia altro che una truffa colossale, finalizzata a rendere donne e uomini più schiavi di quanto non siano, istruendoli all' illusione della consapevolezza e del giudizio critico, se non fosse un argomento che ho studiato (anche approfonditamente) ma molti anni fa, ora potrei citarvi alcuni alcuni nomi di personaggi entrati prepotentemente nell' "epopea della rivalsa".
Ma non ne scriverò nemmeno uno, non un attimo prima di dare le spalle alla tastiera per andare a impossessarmi di una tazzina di caffé preparata dalle mani di chi amo






"The Sting" è il mio film preferito perché inizia con un torto che alla fine viene riparato, l' effetto catartico è di quelli importanti.
E' il mio film preferito perché, reinterpretando l' utilità di un espediente utilizzato da Gondorff per apparire ubriaco durante la celebre partita in treno, ora mi capita di bullare chi mi ferma per farmi l' etilometro, che segna regolarmente zero nonostante l' enorme puzza di gin.
Il mio film preferito di sempre per le tonnellate di coraggio che sfilano davanti alla cinepresa in un ritmo abbastanza serrato da tenermi incollato anche alla milionesima visione.
Il mio film preferito per il valore dell' amicizia glorificato e quello della lealtà che ne discende.
Il mio film preferito perché Gondorff che era in pensione, un relitto alcolista, finito all' inizio, alla fine è il top player... riscatto.
E poi ancora quell' uso spasmodico delle magnifiche abilità del cervello, che da solo basterà a mettervi a debito anche se avete comprato il dvd in edizione platino con la copertina tempestata di diamanti da 22 carati.
Poi perché... se non avete clickato play in cima alla pagina, non avete mai sentito il main theme di una colonna sonora.

Buona giornata