Ci sarà. Verrà. Una presenza indispensabile. Nata dall' assenza e il vuoto, culmini di un sinonimo di decadenza, allegoria di squallore. Come la Rinascenza del tredicesimo secolo, come una contaminazione.
Penso a un futuro in cui l' alfabetizzazione non sia uno specchio per le allodole ma la conquista di animali complessi. Non immagino le formiche in un contesto evolutivo differente a leggere il quotidiano bevendolo d' un sorso.
Lo spirito critico d' un orso è il vaticinare delle rondini che beccano le interiora di un aruspice.
Immagino un sorso di bevanda fumante che ristabilisce l' ordine, l' antagonista dell' entropia evaporare e farsi nulla per ricomparire libero e circondato dal tripudio in una nuova costellazione.
Un sistema perfetto che escluda repulsioni e deformità morali, dove l' anima di un bel ragazzo, posto al vertice della catena di comando, già somiglia all' interpretazione di Steve Buscemi.
Anche queste righe cadranno in prescrizione medica fra millenni, lo spirito libero del ceto non abbiente non saprà di essere imparentato con le righe dello scrittore antiplutocratico che non leggeva più.
Finanche l' ultimo dei sassi conosce la storia dell' umanità e piange un parente caduto infrangendosi sul cranio di un consanguineo che gli aveva scopato la moglie. Non ci sono vuoti e vertigini se hai frequentato madame, nulla spaventa e fa soffrire. La paura reagisce all' ignoto, il coraggio assoluto sperperato in tutto si ottiene dall' onniscenza che misero rende l' umore ma a tratti esalta.
Rischi calcolati con profezie amatoriali laiche, dono di un odio malcelato per il clero di ogni parte del planisfero, punti il dito su una coordinata casuale e schiacci una coorte di cretini.
Perle, Perle ancora Perle, come charleston in un Charleston.
Ho in mente un testo teatrale da far levare scarpa sinistra e calzino a Ionesco per applaudire fra mano destra e piede e prede depredate d' ogni linfa banale e l' orgoglio a sufficienza da coprirci il condimento di un misero cespuglio d' erba spontanea che chiamerai insalata. In una giornata meritata di carestia, quando la Polizia verrà a bussare al niente che incornicia un uscio imbelle, tu ribelle senz' armi né parte, che d' arte n' hai in abbodanza e ci addobbi le stanze del palazzo privo di porte che ospita i sogni. Di lei e tuoi, mentre fuori si arrovella il padre e la madre guarda specchi e sfoglia riviste incriminate dalla corte del buon senso e dal censo di chi legge per non saper dire. Di cosa hai letto adesso, se vuoi avere successo, riassumi e desumi almeno una morale che non c'è. Erba acerba sei tu, ma marcirai come tutto ciò che vive, se accetti il mio consiglio evita di prestarti a svolgere la funzione di mangime da coniglio e corri. Corri, corri, corri, corri, corri.
Cori di cherubini hanno accolto il mio rifiuto della benedizione di un vecchio assunto dalla vocazione per frodare il fisco.
Sono soddisfatto, tutto sommato. Ho seguito il cartello, imboccato il mio sentiero, mai preso una deviazione, non mi sono perso senz' altro, perché ciò che vedo mi piace, mi godo la passeggiata.
Trullallà.
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